Contro peronospora e oidio della vite Gowan Italia propone una gamma completa basata su 13 differenti soluzioni che uniscono all’efficacia in campo un’elevata complementarietà d’azione delle singole sostanze attive.
Non appena le temperature medie saliranno sopra i dieci gradi, alla prima pioggia infettante, farà la propria comparsa la peronospora della vite. Nel frattempo anche l’oidio avrà mosso i primi passi nel vigneto, rendendo anch’esso necessari trattamenti specifici.
La difesa della vite necessita quindi di molteplici interventi già a partire dalle sue prime fasi di sviluppo. Fermo restando comunque il fatto che ogni applicazione deve però essere effettuata con soluzioni specifiche. In funzione sia della fase fenologica della coltura sia della pressione delle due patologie.
Per una difesa valida prodotti mirati
Diverso è infatti l’approccio quando si deve proteggere la coltura nella fase iniziale, dalla rapida crescita vegetativa, rispetto a quando è necessario garantire la sanità dei grappoli intervenendo in modo mirato a partire dalla fioritura. Infine, la stagione estiva richiederà ulteriori modifiche nei piani di intervento, magari ragionando anche in ottica residuale. Per rispettare le regole auree di una corretta difesa fitosanitaria serve quindi una molteplicità di prodotti fra loro differenti per comportamento sulla e nella pianta. Come pure caratterizzati da modi d’azione differenti.
Ciò per contrastare anche possibili fenomeni di resistenza da parte dei due patogeni. Un’offerta che risponde a tali criteri è quella di Gowan Italia, società faentina facente parte dell’omonimo Gruppo statunitense con sede a Yuma, in Arizona. Nata nel 1963, è oggi attiva in 80 Paesi al Mondo. Realizza un fatturato annuo superiore ai 600 milioni di euro e ha recentemente acquisito Isagro. Un investimento che ha di fatto ulteriormente ampliato il portfolio del Gruppo, arricchendone il catalogo. Per esempio, con l’ormai consolidata linea “Airone”, fungicidi a base di ossicloruro e idrossido di rame.
Oidio e peronospora nel mirino
La Casa italiana ha portato in dote anche il marchio “Domark”, contenente tetraconazolo, un triazolo da tempo impiegato con successo su molteplici colture e che in particolare su vite trova il proprio profilo di missione nel contenimento dell’oidio. Altra molecola di proprietà Gowan è zoxamide, antiperonosporico che mostra una spiccata attività biologica di tipo preventivo contro le peronosporacee. Fra i suoi punti di forza una tenace resistenza al dilavamento e a un modo d’azione originale, disorganizzando nel fungo i processi alla base della divisione cellulare.
Nella gamma di Gowan Italia questa sostanza attiva è presente in “Zoxium”, in forma singola oppure in miscele a due o tre vie con altri antiperonosporici a differente comportamento. In “Electis Trio Wdg”, per esempio, è abbinata a cimoxanil, citotropico e a fosetil alluminio sistemico. La sua collocazione temporale cade infatti a cavallo della fioritura della vite, momento estremamente delicato per la coltura in cui le tre sostanze attive assicurano la massima protezione sia delle foglie sia dei grappoli.
Prima e dopo tale fase è invece possibile applicare “Electis R Flow”, miscela di zoxamide e solfato tribasico di rame, mentre una terza e una quarta alternativa tecnica sono invece offerte da “Presidium One” e da “Reboot”. Nel primo caso il partner di zoxamide è dimetomorf, nel secondo cimoxanil, entrambi capisaldi di comprovata efficacia nella lotta alle peronospore. A questa linea tecnica, basata essenzialmente su zoxamide, è possibile però affiancare altri formulati dai meccanismi d’azione differenti, come per esempio “Fantic F NcWg”, a base di benalaxil-m, ad azione sistemica, e folpet.
Spiccata azione multisito
Quest’ultimo è caratterizzato da una spiccata azione multisito sulla peronospora, qualificandosi quindi come soluzione ideale anche in ottica anti-resistenze. Folpetassicura inoltre una forte resistenza al dilavamento, apportando al contempo un’interessante efficacia contro la botrite. Sempre nell’ottica dell’alternanza di diversi prodotti è possibile infine applicare “Genkotsu”, a base di amisulbrom. La sua collocazione ideale cade dalla fase di foglie distese fino a grappoli separati, oppure da accrescimento acini a invaiatura. Spaziano invece dal germogliamento alpre-raccolta i prodotti della citata linea “Airone”, utilizzabili anche in agricoltura biologica.
Vita dura per l’oidio
Profonda e ricca anche l’offerta tecnica alla base della gamma antioidica della Casa americana. In tal senso Gowan Italia schiera in primis il già citato “Domark”, soluzione da applicarsi in alternanza a “Nabucco”, contenente metrafenone, sostanza attiva che propone un meccanismo d’azione complementare rispetto a tetraconazolo. Tale sequenza di applicazioni può partire dalla fase di grappoli visibili per proseguire poi fino a chiusura grappolo, coprendo in tal modo le fasi più delicate per l’oidio.
A inizio e a fine ciclo della vite è invece possibile applicare “Regnum 25 Ec”, contenente pyraclostrobin. Così operando, nel corso dell’anno si schierano in campo ben tre differenti modi d’azione contro il patogeno, noto per la sua inclinazione a sviluppare ceppi resistenti in caso di uso reiterato di una sola sostanza attiva. In tal senso, si conferma prezioso riferimento tecnico lo zolfo contenuto in “TioflorWdg”, prodotto anti-resistenza utilizzabile da inizio a fine programma anche in viticoltura biologica. Analogamente al rame come antiperonosporico, lo zolfo contrasta infatti l’oidio attraverso meccanismi d’azione differenti dalle molecole di sintesi.
Nota a parte la merita infine “Ibisco”, contenente un complesso brevettato di chito-oligosaccaridi derivanti dalla depolimerizzazione del chitosano. Un componente delle pareti cellulari di diversi organismi, incluse le crittogame parassite. “Ibisco” agisce come attivatore di alcune difese naturali della pianta. Come per esempio l’ispessimento delle pareti cellulari, ma anche agendo su diverse attività enzimatiche coinvolte nel meccanismo di resistenza sistemica acquisita, in acronimo “Sar”. Utilizzabile anch’esso in agricoltura biologica, “Ibisco” va impiegato in chiave preventiva a partire dalla fase di grappoli visibili fino al pre-raccolta. Non avendo infatti alcun intervallo di sicurezza da rispettare, “Ibisco” può essere applicato sino a ridosso della vendemmia.
13 soluzioni contro peronospora e oidio